DALLE PAROLE AI FATTI
"Io preferisco il grande uomo al grande talento". Furono le sue prime parole da nuovo commissario tecnico. Detto fatto: Balotelli escluso dalle prime convocazioni e largo ai giovani. I fatti gli hanno dato subito ragione. Contro l'Olanda a Bari si è vista un'Italia cattiva, aggressiva, combattente. Un'Italia che non ha concesso nessuna vera e propria occasione agli avversari e che ha rischiato più volte di arrotondare ancor di più il punteggio a proprio favore.
LARGO AI GIOVANI
Lasciato a casa Balotelli si è avuta occasione per rivedere in nazionale Destro, El Shaarawy, Osvaldo(poi sostituito da Quagliarella per infortunio) e Giovinco, con la novità di Simone Zaza (convocato solo per due stage da Prandelli), con il solo Ciro Immobile reduce dell’attacco mondiale. A centrocampo spazio per Giaccherini (protagonista alla Confederations ed escluso al Mondiale) e rispetto al Brasile da segnalare anche le novità di Poli e Florenzi, mentre in difesa, confermato Paletta, rientrano sia Astori che Ranocchia. In porta oltre ai soliti Buffon, Perin e Sirigu, ecco anche la novità Padelli.
DEL DOMANI NON C'E' CERTEZZA
"Non è detto che chi ci sia oggi ci sia domani e chi non c'è oggi non ci sia domani" disse Conte in merito alle convocazioni per queste prime uscite. Dimostrazione del fatto che il posto in nazionale non è solo collegato al codice etico di Prandelli ma che la maglia va conquistata sul campo e una volta ottenuta si deve sudare il doppio per tenersela stretta altrimenti si viene rimpiazzati. Questo è un messaggio che vale per tutti nessuna eccezione.
Certo siamo ancora al principio ma se queste sono le premesse ci sarà da divertirsi.