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giovedì 17 settembre 2015

Champions League: Florenzi fa il Messi. La Roma stoppa il Barca

Un marziano a Roma.  Non si tratta di Messi ma di Alessandro Florenzi. Per una notte i riflettori restano puntati su quel tiro-pallonetto da 56 metri che ha sorpreso Ter-Stegen, colpevolmente troppo fuori dai pali, e si è infilato proprio alle spalle del tedesco.Incredulità ed entusiasmo per un ragazzo che nemmeno è riuscito a capacitarsi di ciò che veramente ha realizzato. Difficilmente questo gol uscirà dal podio di rete più bella di quest'edizione di Champions League. Ma della serata di ieri non va apprezzato solo il gol-capolavoro di Florenzi ma anche l'orgoglio la forza difensiva della Roma. Certo,quando leggi i nomi di gente come Dzeko, Salah, Iturbe, Gervinho, Pjanic, Iago Falque e Totti, pensi a una squadra a trazione anteriore e non ti aspetti che il punto di forza sia la retroguardia. Invece, dietro alla bella prestazione dell'Olimpico c'è un'impresa non da poco: bloccare i blaugrana e impedire a Messi e compagni di dilagare. Tanto per capirci. Nella scorsa edizione della Champions, solo due volte il Barça di Luis Enqrique aveva segnato non più di un gol. Merito quindi a Szczesny e compagni di reparto, ma anche a Garcia, che deve aver imparato la lezione impartitagli dal Bayern lo scorso anno, quando il tecnico francese mandò allo sbaraglio la sua Roma, esponendola a una figuraccia epocale. Nemmeno dodici mesi dopo, però, lo stesso errore non è stato ripetuto e contro un avversario certamente più forte (e privi di un giocatore cardine come Pjanic) si è deciso di giocare coperti, affidandosi alle qualità e al cuore di una squadra che finora aveva basato tutto sul suo talento offensivo. Insomma, un bagno di umiltà che non può far altro che aumentare l'autostima e l'ambizione giallorossa.


INFORTUNI SZCZESNY e RAFINHA  Le uniche note stonate della serata sono state per la Roma, l'ifortunio di Szczesny, e per il Barcellona quello di Rafinha. Il portiere polacco, ha subito un infortunio alla mano causato da uno scontro con Luiz Suarez, e dovrà restare fermo dalle 4 alle 6 settimane. Più grave l'infortunio per il giocatore del Barca, causato da uno scontro con Nainggolan. Si tratta infatti della rottura del legamento crociato anteriore. Si parla di sei mesi di stop.

LE SCUSE DI NAINGGOLAN Tempestivamente alla notizia della gravità dell'infortunio sono arrivate le scuse del mediano belga della Roma con tanto di buona fortuna per un veloce rientro in campo.

mercoledì 16 settembre 2015

Champions League: La Juve ribalta il City. Crolla anche lo United.

Manchester cade in una notte. Con lei cadono le certezze di un mercato faraonico che dimostra la differenza che passa tra avere campioni sulla carta e esserlo una volta scesi in campo. Prima Sterling, poi Otamendi, sul gong il botto De Bruyne: dalle parti dell'Etihad Stadium non hanno badato a spese. Depay, Schweinsteiger, Darmian, Schneiderlin e l'investimento per Martial, l'Under 20 più costoso di sempre, i colpi con cui lo United ha risposto ai cugini. 350 milioni spesi in due. Cifre che hanno regalato un avvio in campionato esemplare ma, che non sono bastate a regalare i primi tre punti all'esordio nella massima competizione continentale. Anzi, ecco un doppio ko, per mano, rispettivamente, di Juventus e Psv, che fa davvero male. I sogni di gloria del City si sono infranti contro il muro Buffon. A nulla è servito l'ingresso di Otamendi e De Bruyne, entrati sono per assistere in prima persona alla rimonta Juve targata Manzdukic-Morata. Illusione di gloria che ha coinvolto anche i cugini dello United, prima in vantaggio grazie al gol di Depay, poi rimontati dagli acuti di Hector Moreno e Narsingh. Dopo la finale dell'anno scorso, anche se per una notte, l'Italia e la Juve tornano a ruggire dando l'ennesima lezione ai paperoni del calcio.

GLI ALTRI MATCH Siviglia vs Borussia Monchengladbach 3-0; Psg vs Malmo 2-0; Real Madrid vs Shakhtar 4-0; Wolfsburg vs Cska 1-0; Benfica vs Astana 2-0; Galatasaray vs Atletico Madrid 0-2

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lunedì 14 settembre 2015

Dal Basket al Tennis, passando dal ciclismo. E' un'Italia che fa sognare.

Difficilmente tutti tifosi italiani, appassionati di sport, dimenticheranno il week-end appena concluso. Il calcio per una volta non c'entra. Per un volta, un intero paese si unisce ad ammirare le imprese dei loro atleti, realizzate proprio quando tutti credevano che sarebbero state destinate a rimanere un sogno lontano. Invece ecco che,agli Us Open, Flavia Pennetta e Roberta Vinci,  prima eliminano le prime due teste di serie mondiali ( Serena Williams e Simona Halep), poi sotto il cielo di New York, che per l'occasione (nonostante le nubi) diventa simbolicamente azzurro, si giocano colpo su colpo la finale. Finisce tra sorrisi e abbracci, vince Flavia. La ciliegina sulla torta prima di un ritiro annunciato e confermato nell'intervista del post-gara. Le imprese però non sono finite, ed ecco che, dalle gioie del tennis, si passa a quelle del basket con la Nazionale azzurra che all'Europeo conquista i quarti di finale, passando dai successi contro la Spagna e i padroni di casa della Germania. Timori e ansie che si spengono definitivamente nell'ottavo di finale: travolta Israele e autostima alle stelle. Prossimo obiettivo la Lituania. Finita qui? Nemmeno per idea.  Tocca a Fabio Aru sfilare trionfalmente. A Madrid una grandissima promessa diventa solida realtà. A 25 anni il sardo conquista il suo primo grande giro aggiudicandosi la Vuelta. Dopo due podi al Giro (terzo e secondo) arriva la consacrazione in Spagna, dove diventa il più giovane italiano a vincere la classifica finale. L'Europa e il resto del mondo sono avvisate: l'Italia ha ricominciato a farsi rispettare.

giovedì 10 settembre 2015

Us Open: Pennetta-Vinci fanno la storia. Semifinale con sogno finale azzurra.

Un risultato storico per il tennis italiano: perché se Flavia Pennetta in semifinale agli Us Open era già arrivata due anni fa, è la prima volta che due azzurre si troveranno all'appuntamento con il penultimo atto di un torneo dello Slam. La giocatrice brindisina ha superato la testa di serie n.5, la ceca Petra Kvitova, e ha raggiunto così Roberta Vinci, giocando il suo solito match intelligente e lucido: 4-6 6-4 6-2 alla forte e più potente avversaria, al termine di un match in cui la Pennetta è riuscita restare sempre attaccata alla Kvitova, che pure era arrivata a condurre 3-1 nel secondo set dopo aver vinto il primo. Ma questa Pennetta, che a Flushing Meadows si sente come a casa sua (sesto quarto di finale, seconda semifinale) non si è mai lasciata andare: colpo su colpo, soluzione su soluzione, approfittando anche dei tanti errori della due volte campionessa di Wimbledon (60 contro 16 non forzati nonostante i 41 vincenti contro i 21 dell'azzurra), prima ha conquistato il break al nono gioco del secondo set per poi chiudere subito il set, poi ha preso il largo nel terzo e decisivo parziale: equilibrio fino al 2-2 poi la stanchezza della Kvitova si è fatta sentire e la brindisina ha infilato 4 giochi consecutivi.In semifinale Flavia affronterà la romena Simona Halep, testa di serie numero 2, che si è imposta nei quarti sulla bielorussa Victoria Azarenka in tre set con il punteggio di 6-3, 4-6, 6-4 in un match che è stato interrotto per un'ora e 25 minuti nel terzo set a causa della pioggia.Dall'altra parte del tabellone, la semifinale è tra Roberta Vinci e Serena Williams. Sì, avete letto bene: tra le ultime quattro giocatrici degli Us Open 2015, ultimo Slam della stagione (quello che potrebbe passare alla storia per il Grande Slam rincorso da Serena) ci sono due italiane. Che partono sfavorite nelle loro prossime partite: ma con una Pennetta in queste condizioni, e una Vinci così determinata, sognare (e sperare) non costa veramente nulla.

Basket: Impresa Italia. Germania battuta e qualificazione in tasca.

Si sapeva che ci sarebbe stato da soffrire, che quella con la Germania sarebbe stata una partita anche più difficile della serata magica vissuta contro la Spagna. Ed è stato così. La vittoria all'overtime contro i padroni di casa (89-82) spinge gli azzurri fuori dal girone della morte regalando la qualificazione agli ottavi con una giornata di anticipo. Sono ancora una volta Gallinari (25 punti) e Belinelli (17 punti) a mettere il timbro sulla vittoria. L'Italia viene a capo di una partita non facile, una sorta di ultima spiaggia o quasi per la Germania che ora si giocherà il passaggio agli ottavi nello scontro diretto con la Spagna. Gli azzurri sfideranno la Serbia nell'ultimo match del girone con in palio addirittura il primato del girone. Qualcosa su cui in pochi avrebbero scommesso appena tre giorni fa, dopo il sofferto successo sull'Islanda. Ma forse bisognava rompere il ghiaccio per vedere la vera Italia."Ancora una grande partita - le parole del ct azzurro Pianigiani - contro una squadra che disputava una sorta finale in casa. All'inizio non è stato facile perché abbiamo un po' perso il ritmo in attacco anche a causa della fatica fatta contro la Spagna. Poi i ragazzi sono stati bravi a rimanere mentalmente nel match e a ricucire sempre non consentendo ai tedeschi di allungare troppo. Ci manca abitudine a queste partite ma ho visto in campo tanta anima. Volevamo salvarci da questo girone durissimo e meritatamente non lo passeremo come quarti. Contro la Serbia giochiamo sapendo che possiamo arrivare al primo posto ma avremo anche una certa serenità visto che anche da terzi avremo il vantaggio di un giorno di riposo in più visto che saremo in campo domenica".