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lunedì 26 marzo 2012

Clamoroso : Esonerato Ranieri.

L'avventura di Claudio Ranieri sulla panchina dell'Inter è arrivata al capolinea.
Moratti decide così per un nuovo cambio dell 'allenatore, dopo che lo stesso
Ranieri aveva sostituito Giampiero Gasperini nel corso della stagione.

Fatale per il tecnico la sconfitta a Torino contro la Juve, ennesimo di
una serie di risultati negativi in campionato e in Champions.
Risultati che avevano portato all'eliminazione dall'Europa dalla corsa scudetto
e dalla Coppa Italia e non ultima la provvisoria esclusione dalla corsa all'Europa League
e dal terzo posto.

La squadra è stata affidata al giovane Stramaccioni, tecnico della primavera.
Il nuovo tecnico, 36 anni, fresco di vittoria della NextGens Serie(sorta di Champions dei giovani),
11 anni di esperienza da allenatore aveva firmato a luglio un contratto triennale per la Primavera neroazzurra.
Una notizia che già era nell'area data la preferenza dello stesso presidente a seguire la Primavera a Londra
invece della gara serale dei big a Torino.

L'ufficialità è arrivata con un comunicato pubblicato dall'Inter , firmato dallo
stesso presidente sul sito dello stesso club.
Moratti in questo comunicato ringrazia Ranieri e il suo staff per la professionalità e
la serietà dimostrata e fa il miglior in bocca al lupo al nuovo tecnico.


Napoli : vittoria buttata via. La Lazio prova la fuga

Com'è strano il calcio.
L'ennesima dimostrazione l'ha data ieri la sfida tra Napoli e Catania.
Da una parte la Lazio era bloccata sullo 0 a 0  in casa da un ottimo Cagliari,
dall'altra il Napoli sembrava chiudere la pratica Catania dopo l'ingresso in campo
di Pandev, che ha cambiato il volto alla squadra imbrogliata sullo 0 a 0 e l'ha trascinata sul 2-0.

In pochi minuti cambia tutto. Il Napoli spreca molto.
Il Catania spinto da una grande forza non si arrende e dopo il lampo di Spolli,
ancora una volta in seguito agli sviluppi di un calcio d'angolo, Lanzafame a 5 minuti
dalla fine gela gli azzurri, firmando il gol del pareggio.
Nel frattempo al minuto 88, all'Olimpico, Diakitè regala tre punti alla Lazio e il
Napoli da terzo a +1 si ritrova quarto a - 3.

Un Napoli colpevole di aver pensato troppo presto di aver archiviato la partita .
Gli azzurri sono stati troppo leziosi e incapaci di chiudere la partita prima con Pandev poi
con Dzemaili. Tanti, troppi errori, gli ennesimi., nella marcatura; distrazioni che sono costate
la perdita di punti importanti per la rincorsa al posto Champions tanto ambito.
Bisogna rivedere qualche contromisura altrimenti il posto lo si rischia di perdere.

Ora c'è la Juventus , che il Napoli giochi come sa lasciando nello spogliatoio
quelle distrazioni che fino ad ora si sono rivelate fatali.

giovedì 22 marzo 2012

Napoli : la primavera più bella

Davanti al tutto esaurito del San Paolo il Napoli non sbaglia.
Gli azzurri superano il Siena 2-0 e conquistano la finale di
Tim Cup , in programma il prossimo 20 Maggio contro la Juventus.

In mezz'ora gli uomini di Mazzarri ribaltano il 2-1 dell' andata.
Un avvio in grande stile: corsa a tutto campo, scambi rapidi, cinismo sotto porta.
Il Napoli sbriciola il Siena sul piano del gioco e del ritmo, costringendo le seconde
linee di Sannino a rinchiudersi nella propria metà campo.
Il Siena fatica a creare. Gli uomini incaricati di portare qualità annaspano, creando
una manovra lenta e prevedibile e perdendosi nella ragnatela del centrocampo partenopeo.
Le uniche conclusioni degne di nota arrivano dalla distanza , ma oltre questo il Napoli contiene
agevolmente e non spreca mai troppe energie.

Quindici anni dopo il Napoli torna in finale di Tim Cup.
Un tassello che va ad aggiungersi ad una stagione di grande valore che aspetta
solo in posizionamento della ciliegina finale sulla torta. Quel terzo posto tanto ambito.
Il premio perfetto per gli uomini di Mazzarri.
L'obiettivo dista un punto; distanza che potrebbe essere colmata già domenica nella sfida
contro il Catania di Montella.
Il Napoli ci ha abituato a tante imprese e questa sarebbe solo una fra le tante .


lunedì 19 marzo 2012

Abidal- Muamba tutti tifiamo per voi !!!

Grande commozione per i drammi dei calciatori Eric Abidal (Barcellona) e Fabrice Muamba (Bolton),
che in queste ore stanno giocando la partita più importante della loro vita.
Abidal nelle prossime settimane sarà sottoposto ad un trapianto di fegato , mentre Muamba è in ospedale a
lottare tra la vita e la morte, dopo il crollo di sabato scorso, durante Tottenham-Bolton, quarto di finale di Coppa d' Inghilterra.

Il 23enne centrocampista del Bolton è stato colpito da arresto cardiaco durante l'incontro.
Per il momento restano critiche le condizioni del giocatore. Il bollettino medico diffuso dall'ospedale
dove il congolese è ricoverato parla di uno stato stabile ma critico nonostante i piccoli miglioramenti.
Nel Frattempo il Bolton, ancora scioccato per quello che è successo, fa sapere che ci potrebbe essere
la possibilità di ritiro dalla competizione dell' FA Cup.

Meno grave ma sicuramente non meno importante è la situazione di Eric Abidal.
Il giocatore che l'anno scorso restò fuori solo 45 giorni e tornò in tempo per disputare
la finale di Champions, vincerla e alzare la coppa da capitano, dovrà continuare ad affrontare
la difficile lotta con il tumore tenendo presente il possibile rischio di un difficile ritorno sui campi da gioco.
Rafael Mitesane, presidente della commissione nazionale spagnola dei trapianti è stato molto chiaro a riguardo: Tutto andrà bene. Ma il calcio è uno sport di contatto e una delle cose da evitare quando si
realizza un trapianto è subire colpi nella zona interessata .

Tutto il mondo dello sport è vicino a questi due ragazzi  e  numerose sono le iniziative di sostegno.
Su Twitter si leggono il messaggi di Boateng del Milan, di Rooney del Manchester United di Cesc
Fabregas del Barcellona. Numerosi anche i messaggi delle squadre internazionali scese in campo nel
week- end.
Insomma ora non resta che sperare che tutto vada per il verso giusto e che presto questi ragazzi possano tornare alla vita di prima senza più il rischio di dover lottare tra la vita e la morte.


Napoli che rimonta!! ma quanti errori

Non sfruttano il ko della Lazio al "Massimino" di Catania né l'Udinese né il Napoli.
L'umore, al Friuli, non è certo dei migliori. Entrambe le squadre, in settimana, sono
state eliminate dall'Europa ed entrambe lamentano assenze pesanti. Doveva arrivare
il riscatto per continuare a sperare in quell'ambito posto Champions.
Un riscatto che è arrivato solo in parte. Gli azzurri escono "vivi" da Udine quando la
gara sembrava ormai persa.

Succede di tutto al Friuli.
La squadra di Mazzarri fin dall'inizio crea, se pur con un po' di fatica, occasioni ma non
ne rende concerta nemmeno una. L'Udinese ne crea molte di meno, ma le concretizza al
massimo. Prima Pinzi, il solito Di Natale e Handanovic(protagonista con  un rigore parato
a Cavani) ,poi, hanno fatto accarezzare a Francesco Guidolin, il sogno di poter portare a
casa un successo che avrebbe significato terzo posto. Il ruggito del Matador rilancia, però,
in quattro minuti le ambizioni Champions del Napoli.
La squadra di Guidolin, in dieci dal 60'per l'espulsione di Fabbrini, si fa rimontare da una doppietta
di Cavani siglata tra il 36' e il 40' del secondo tempo.
Al termine della partita può sorridere solo la Lazio, sola al terzo posto.

Per quanto riguarda l'aspetto tecnico, quella del Friuli, è stata una partita che deve far scattare
un piccolo campanellino d'allarme in casa Napoli.
Questo perché al di là dell'orgoglio che ha consentito di fare una strepitosa rimonta si
sono visti i pensanti limiti difensivi del Napoli: troppa distrazione lì dietro e errori che devono
esser eliminati. Avversari che spesso e volentieri sono lasciati colpevolmente troppo soli.
Inoltre una manovra di gioco che stenta a decollare con l'assenza del "Pocho" Lavezzi.
Insomma continuare così significherebbe solo far allontanare il sogno di vedere le stesse
grandi emozioni Champions, viste quest'anno, anche l'anno prossimo.

Ora c'è l'obiettivo finale Tim Cup.
Che il Napoli dimentichi i troppi errori fatti in queste ultime uscite e riparta da quelle grandi
imprese alle quali ci ha e ha abituato i suoi tifosi .

 

giovedì 15 marzo 2012

Napoli : non basta il cuore. Sfuma il sogno

Il sogno è finito. Il Napoli torna sulla terra.
Gli azzurri arrivati allo Stamford Bridge forti del 3-1 del San Paolo
non sono riusciti a difendere il vantaggio : finisce 4-1 per gli inglesi
del Chelsea dopo una lunga battaglia prottatasi fino ai tempi supplementari.

Che questa sfida in terra inglese fosse dura, lo si immaginava.
Il Napoli non è mai stato in balia del Chelsea,  ha affrontato
gli uomini di Di Matteo a viso aperto ,  non lasciandosi mai intimidire
dal pubblico avversario scatenato, affacciato proprio lì sul campo.

Gli azzurri non sono mai andati in clamorosa difficoltà nemmeno
nel temutissimo avvio di partita , quando al contrario hanno avuto
più di un' opportunità per segnare e dare un indirizzo diverso alla gara.
Poi, però , è arrivata la doppia doccia gelata con il gol di Drogba, prima, e
con il raddoppio di Terry , poi.
Ancora una volta ,però, come la più grande delle squadre, il Napoli si è leccato le ferite e
spinto dai tifosi e dall' orgoglio ha saputo trovare la forza per rialzarsi e rimettersi in
carreggiata riacciuffando la qualificazione con una magia di Inler.
Il sogno però finisce per gli azzurri all' ultimo minuto del primo tempo supplementare
quando Ivanovic(dopo il gol del 3 -1 di Lampard che aveva prolungato la gara fino ai supplementari),
troppo solo in area , trova la girata vincente e il gol qualificazione.

Nonostante qualche errore di troppo un applauso va fatto comunque agli azzurri
che hanno reso fiera un intera città.
Gli uomini di Mazzarri non si fermano a Londra , ma da Londra ripartono.
Infine non ci resta che dire grazie a dei ragazzi eccezionali , ad un allenatore
eccezionale , grandissimo motivatore, ad un presidente appassionato ed intelligente ed ad un
pubblico senza eguali .
Che Champions sarebbe l'anno prossimo senza di te Napoli !!!



lunedì 12 marzo 2012

Il Milan accelera. Juve ferma al palo

Mentre, dopo l'ennesimo pareggio(0-0 a Genoa,il 14°in stagione), continua la lite tra Juventus
e mondo arbitrale gettando altra benzina sul fuoco delle polemiche, il Milan nel silenzio e con
ordinaria amministrazione si gode l'ennesimo successo con una medio-piccola (stavolta la "vittima"
è il Lecce di Serse Cosmi) e tenta la mini fuga.

È la prima volta che  i rossoneri possono contare su un vantaggio del genere sulla Juventus.
L'anno scorso, prima di rischiare grosso col Bari, mancò l'allungo. Oggi sembra avere un altro passo.
Con un Ibrahimovic così(19 sigilli in campionato , superato anche Di Natale fermo a quota 18)tutto sembra più facile.

Se Nocerino è, il bomber che non ti aspetti, la talpa che scava la buca e salta fuori all'improvviso, Ibrahimovic è colui
che tutto tesse, nella ragnatela milanista. Fa gol,ispira, e quando c'è bisogno di lui è pronto a mettersi al servizio di
Abbiati anche in area di rigore(contro il Lecce si contano almeno 5 suoi ritorni per svettare nei duelli aerei).
Il "Gulliver" furioso capace con un tacco volante di aprire la strada al vantaggio rossonero,per poi tenere svegli i compagni
che rischiano anche di addormentarsi mettendo la parola fine sulla sfida col Lecce con un petardo sotto la traversa a conclusione di una bella trama, tutta al volo, promossa da Robinho e rifinita da Emanuelson.

Non è un Milan dagli effetti speciali, è bene segnalarlo subito.
Anche in assenza di Cassano e Pato e del resto della compagnia di infortunati di cui avrà bisogno
nelle prossime scadenze colpisce però una disarmante facilità nel trovare il gol. Tra ritorno della
semifinale di coppa Italia a Torino e quarti di finale di Champions league, il duello con la Juve e
la nobiltà europea è solo alle prime battute.



giovedì 8 marzo 2012

Sottomessi a te !!

Lionel Messi sempre più protagonista del calcio internazionale.
La "pulce" argentina, che pochi mesi fa ha vinto il suo terzo Pallone d'oro consecutivo,
eguagliando Michel Platini, è stato ieri sera, in Barcellona-Bayer Leverkusen 7-1, il
primo calciatore a segnare una cinquina(dai gironi in poi) nella moderna Champions League.

Nella vecchia Coppa dei Campioni sono stati dieci i calciatori a fare la cosiddetta
'manita': tra questi, unico di un club italiano, Josè Altafini nella gara del 12 settembre 1962,
Milan-Union Lussemburgo finita 8-0 per i rossoneri. Messi di fatto ha migliorato il suo stesso
record superando il poker rifilato all'Arsenal  il 6 aprile 2010 in Barcellona-Arsenal finita 4-1 per
i blaugrana .

Fin dal quel lontano maggio 2005, giorno in cui del suo primo gol ufficiale con la maglia
del Barcellona, si spreacno gli aggettivi per definire Lionel Messi. Sette anni e 227 reti
dopo in Spagna hanno dovuto scomodare la figura di Dio per definere il fuoriclasse argentino.

In Spagna il titolo che campeggia su tutti i principali quotidiani sportivi iberici è "La Manita de Dios".
Paragone che rende giustizia all'alieno di casa Barcellona e che riapre un dilemma a cui dar risposta sembra
essere impossibile: meglio Messi o Maradona? C'è chi ancora vota il Pibe de Oro per il Mondiale vinto, praticamente
da solo, a Messico 86, mentre la nuova generazione di calciatori non ha dubbi e dice Messi.
Ma paragone a parte la cinquina rifilata al Bayer Leverkusen in Champions League ha messo, se mai ce ne fosse bisogno, il punto esclamativo sull'immensità dell'alieno del Barca .







La favola più bella : Apoel ai quarti.

Certe volte, i sogni durano a lungo e non sai mai quando, come e se finiranno.
Continua l'incredibile favola dell'Apoel che elimina il Lione dopo i calci di
rigore e vola ai quarti di finale di Champions League.

Un'avventura iniziata il 13 luglio a Coriza (Albania), contro il Skënderbeu, nell'andata del secondo turno
di qualificazione; un'avventura che continua otto mesi più tardi grazie all'anima profonda di un gruppo che
non si pone più alcun limite.
"Una volta Davide sconfisse Golia, quindi potere immaginare come si senta oggi un tifoso dell'Apoel per questa serie di vittorie contro Golia negli ultimi sei mesi", ha commentato il sindaco di Nicosia, Constantinos Yiorgajis.

Un miracolo quello dell’Apoel Nicosia sull' Olympique Lione che diventa uno degli esempi dimostrante
come l'umiltà di una squadra che sopravvive con un budget annuale di poco superiore agli 8
milioni di euro, senza l'equivalente prestigio e il potere delle grandi d'Europa possa trionfare
ai danni di un colosso quale l’OL facendo ricredere quanti ormai sostengono, nell’odierno calcio globalizzato,
tutto sia scontato e che non vi sia più spazio per i miracoli.
Nella capitale di Cipro, forse, per una notte greci e turchi sono diventati la stessa cosa.
Miracoli del calcio che regala favole sempre più belle.