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lunedì 30 gennaio 2012

Juve - Milan sfida eterna

Con il turno infrasettimanale che incombe il verdetto è sempre lo stesso.
Juventus e Milan continuano la loro lotta eterna per il titolo di campione d'Italia,
mettendo a distanza  di sicurezza le pretendenti sconfitte e fermate da ottime prestazioni
avversarie. Solo la  Lazio si salva, espugnando Verona per 3 a 1.

L'Udinese si deve arrendere alla capolista Juve, protagonista
grazie ad una serata a dir poco capolavoro di Alessandro Matri.
Il Milan dal canto suo non molla l'osso e affonda il Cagliari di Ballardini
grazie al solito, straripante Ibrahimovic , protagoniste della serata con una
magistrale punizione e con un assist per un sempre più sorprendente Nocerino.

La sensazione è che le due pretendenti si daranno battaglia fino alla fine .
Il calendario , almeno per il momento resta favorevole alla Juventus ma
con un Ibrahimovic così ci si può aspettare di tutto.

Il Milan affronterà la Lazio e Domenica il Napoli , provando a dare
il primo segnale importante .
La Juve invece sarà chiamata al difficile compito di non perdere punti
con Parma prima , Bologna poi.

Alla fine il primo confronto tra rossoneri e bianconeri ci sarà in Coppa Italia.
Ci si attende faville magari con un Tevez e un Nainggolan in più.

Carolina regina d'Europa .

Carolina Kostner è la nuova regina d'Europa.
La campionessa azzurra ha vinto gli Europei che si concludono a Sheffield (Gbr).
La Kostner si è imposta, dominando anche il Programma Libero.
Per l'azzurra si tratta del quarto titolo continentale dopo quelli del 2007, 2008 e 2010.

La pattinatrice altoatesina ha fornito una lezione di pattinaggio
dimostrando la sua classe, la sua tenacia e la sua immensa volontà.
Lo ha fatto avvolta nella tuta dalle sfumature di grigio, da lei stessa ideata,
e tempestata da un migliaio di luccicanti Swarowski.
Accompagnata dalla musica del concerto numero 23 di Mozart, Carolina ha totalizzato
183,55 punti precedendo la finlandese Kiira Korpi (166,94) e la georgiana Elene Gedevanishvili (165,93).

«Avevo le gambe dure come il marmo»,
«Ero nervosa per la lunga attesa e anche perché nel pomeriggio avevo anche perso l'autobus
per arrivare qui».
Queste le dichiarazioni lasciate dopo il successo dalla pattinatrice azzurra, che dimostra ancora una volta
di essere una grandissima atleta e professionista.




Setterosa: l'oro d'Italia

L'Italia si è laureata campione d'Europa di pallanuoto femminile.
Il Setterosa ha battuto la Grecia 13-10 nella finale a Eindhoven.
Un successo che arriva a nove anni di distanza dall' ultimo centro, a Lubjana.

Una partita dominata dall'inizio alla fine.
Vittoria che profuma di rivincita ai danni delle campionesse del mondo della Grecia,
dopo i ko nei quarti dei Mondiali di Roma 2009 e, nelle semifinali degli Europei di
Zagabria 2010.

La medaglia d'oro testimonia la grande forza che questo gruppo ha acquisito nel corso
del tempo, con grande merito in particolar modo del commissario tecnico Fabio Conti,
capace in un anno e mezzo di riportare la nazionale tra le quattro grandi a livello
internazionale .

Impeccabile l'Italia del primo tempo che, subito l'1-0 di Psouni, piazza un break di 4-0 con una palombella di Bianconi.
Le trasformazioni di Emmolo,Abbate e il rigore di Bianconi (tre i falli gravi conquistati da Frassinetti) ed un vantaggio
simboli del principio di un dominio azzurro che durerà fino alla fine.

Nel secondo tempo il gioco si stringe molto verso il centro: Asimaki sfrutta la prima superiorità numerica ellenica.
L'Italia spreca le due occasioni in cui si trova sette contro sei, ma  sono poi decisive le due combinazioni Cotti-Casanova
e Bianconi-Frassinetti per il 6-2.

Nel terzo tempo le azzurre raggiungono due volte il +6.
Prima sfruttando la terza superiorità numerica su cinque trasformata da Abbate,
poi rispondono ancora con una palombella di Abbate e con un tiro dalla distanza
di Di Mario al ritorno di Roumpesi e Gerolymou .

La zona dell'Italia si dimostra imperforabile anche nel quarto tempo.
Leggere e sincronizzate le azzurre vanno sull'11-5 e raggiungono per la terza volta il +6 (12-6).
La Grecia prova a rientrare in partita con le reti di Tsoulaka e Roumpesi ma è solo un illusione.
L'Italia accelera di nuovo e chiude i giochi con Queirolo dalla distanza.
Nel finale i gol (utili solo per le statistiche) di Gerolymou e Asimaki (13-10).

giovedì 26 gennaio 2012

Napoli ammazza big. Game Over Inter.

Tanto Napoli poca Inter.
Questo il verdetto della serata conclusasi ieri al San Paolo.
Gli azzurri bissano un successo per 2 reti a 0 grazie ad una
strepitosa doppietta del proprio bomber: Edinson Cavani .

Una partita dominata dagli uomini di Mazzarri, sia sul piano del
gioco e fisico, sia sul piano delle motivazioni.
La tanta voglia di vincere ed ottenere un risultato importante,
catapultandosi verso una probabile finale, Siena permettendo, è
stata l'arma in più che ha dato il successo ai Partenopei .

Un'Inter, quella vista ieri sera, che sembrava, almeno per tutto il primo
tempo, esser rimasta negli spogliatoi, carente, a differenza degli avversari,
delle motivazioni necessarie per far risultato .
Il Napoli, fin dalle prime battute, detta i tempi di gioco e crea svariate occasioni
per far male ai nerazzurri .
Nerazzurri che dal canto loro stanno a guardare le iniziative avversarie facendosi
più che altro prendere dal nervosismo (in particolare Sneijder che rischia più volte
il rosso) e pensando più a lamentarsi che a far fronte al dominio azzurro.

L'errore dell'Inter è puntare troppo sui singoli.
Il Napoli è unito e, grazie all'estro di Lavezzi, le discese
sulla fascia di Maggio e il recupero-palla di Gargano, mette i brividi
alla retroguardia neroazzurra, dimostrando però una criticabile poca freddezza
sotto porta, in particolare nel primo tempo dove, Maggio prima, Aronica poi, graziano l'Inter
buttando alle ortiche due occasioni limpide.

L'intervallo diventa così scudo dell'Inter, che ne approfitta per rifiatare e per
rimediare agli errori di concentrazione facendo autocritica.
La musica non cambia; l'Inter è sempre la stessa, la manovra offensiva è confusa
e disordinata, non certo favorita dall'ottimo pressing del Napoli.
Napoli che riparte con la stessa determinazione ed è subito doccia gelata per l'Inter.
Fallo da rigore di Thiago Motta (giusto concederlo) su Cavani che s'incarica della
battuta e dagli undici metri non sbaglia. Napoli 1-Inter 0.

Ranieri prova con qualche cambio a rimediare ad una situazione disastrosa e, fatta
eccezione per qualche occasione su palla inattiva,  l'Inter non crea gioco, non
riuscendo ad impaurire un Napoli determinato più che mai a portare a casa il successo.
Uno strepitoso De Sanctis e i cambi di Mazzari (Pandev e Dzemaili) tolgono ogni speranza all'
Inter che, dopo l'ennesima occasione su palla inattiva parata da De Sanctis, si deve arrendere
definitivamente nel recupero dove il Napoli sfrutta per la prima volta in partita la sua arma più letale.
Pandev innesca Cavani che fa  fuori Ranocchia, salta Castellazzi e fa 2 a 0.
Il San Paolo diventa una bolgia e i tifosi intonano "O surdato 'nnammurato"; l'inizio di una festa e la fine di
una partita che porta il Napoli in paradiso e l'Inter nuovamente sulla terra.
Ora rimangono i dubbi se il Napoli c'è la farà ad arrivare in finale e a vincere, ma la certezza è una sola:
che emozioni che dà questo Napoli!!!

mercoledì 25 gennaio 2012

Black out Roma ! Juventus imbattibile.

Il “derby del progetto” ha un vincitore. Netto, indiscutibile.
La Juventus riporta la Roma sulla terra e approfitta della Coppa
Italia per ribadire la sua forza, rafforzare le proprie certezze

Le premesse che l'undici di Luis Enrique, finalmente uscito dal bozzolo,
potesse avere le caratteristiche dinamiche e tecniche per mettere in difficoltà
la Signora c’erano ma la Juventus, non priva di assenze, non perde un colpo nemmeno
in Coppa Italia. La squadra di Conte batte per 3-0 la Roma conquistando le semifinali .

Una Juve  , ammirata ieri sera , spinta dal suo capitano Alex Del Piero animato da questioni
di orgoglio,dalla residua e grande voglia di vincere , di fare un gol con cui entrare nella storia
dello stadio chiamato con nome della squadra che lui ama piu al mondo di cui è bandiera da sempre.
Missione che si concretizza al 30', dopo il gol in avvio di Giaccherini , alla maniere di sempre
un gol alla Del Piero : palla controllata col destro dal limite, breve tocco con l’esterno, destro
a giro sul secondo palo che batte sulla faccia interna della traversa e finisce dentro.

Un gol perfetto per una serata perfetta conclusa dalla Juve senza l'ombra di qualche imperfezione
dando l'idea di grande unione e compattezza di progetto ,creato da Conte , che a quaesto punto lancia
i bianconeri verso grandi aspettative .
Chissà se almeno per una volta questa juve sarà capace di arrivare fino in fondo , certo è che gli altri
tutto faranno ma certo non se ne staranno a guardare il ritorno vincente della juve.


martedì 24 gennaio 2012

Ibra : altro record, è il migliore del 2011

E' Zlatan Ibrahimovic il miglior calciatore del 2011. 
L'attaccante svedese del Milan è stato premiato in occasione 
della prima edizione del Gran Galà del calcio dell'Aic, al Teatro 
dal Verme di Milano. A votare sono stati i calciatori, gli allenatori, 
i direttori sportivi e gli arbitri. 

Al fianco di Ibrahimovic (che avverte la Juve :"Ora loro sono primi,ma vediamo come finisce") e Di Natale, 
Cavani completa il tridente della formazione ideale votata da giocatori e direttori sportivi come la migliore 
del 2011: in porta Handanovic,in difesa Maggio, Thiago Silva, Ranocchia/Nesta (pari merito), Armero; 
a centrocampo Hamsik, Marchisio/Thiago Motta (pari merito)e per finire Boateng. 

La serata cominciata con l'Inno nazionale e le immagini sempre applaudite della finale mondiale del 2006, si conclude tra siparietti musicali interpretati da thiago Silva e Armero , la premiazione di El Shaarawy eletto miglior giocatore della Serie B (quando giocava ancora con il Padova) e con due messaggi importanti il primo quello di Capello : " Ci sono più stranieri che italiani, bisogna lavorare di più sul settore giovanile" poi quello di Giancarlo Abete ( presidente della Federcalcio): " Il calcio ci dà tante gioie e qualche amarezza. Cerchiamo di migliorarci e tenere lontani tutti quelli che fanno male al calcio " .
"Il calcio è bello a livello di giocatori, allenatori, arbitri e dirigenti, dobbiamo salvaguardarlo".

Si chiude in bellezza con i giocatori premiati che ad uno ad uno , ritirano il premio ,
firmano un pallone e lo lanciano fra il pubblico  .


domenica 22 gennaio 2012

Pandev : unico raggio di sole in un cielo grigio .

E' terminata in parita', 1-1, la sfida Siena-Napoli. 
I partenopei, colpevoli di diversi errori difensivi e di essersi svegliati troppo tardi, 
ovvero solo dopo l'ingresso in campo di Lavezzi.
Bravi negli spazi larghi, ma ancora in difficolta' nelle azioni di "sfondamento", gli azzurri hanno 
stentato nel pungere i bianconeri e le occasioni soprattutto nel primo tempo sono risultate decisamente 
poche per una squadra che vuole lottare per la Champions.

Insomma un Napoli sempre più deludente con il passare delle domeniche, ben 7 punti in meno rispetto alla passata stagione, 
quando gli azzurri chiusero il girone d'andata a 36 punti. Inutile continuare a dare colpa alla Champions, visto che nonostante 
la squadra di Mazzarri non giochi in Europa dallo scorso 7 dicembre, il rendimento in campionato continua ad essere non in linea 
con le aspettative. Le uniche note positive di questo momento sono la grande incisività di Pandev (capace di segnare 5 gol fra campionato
e Coppa Italia in 50 giorni) in zona gol e l'immediato impatto di Lavezzi, dopo un mese di stop.
Il Napoli è a -12 dalla vetta e a -9 dalla zona Champions. Una distanza che deve far scattare un campanello d'allarme in casa azzurra. 

LA PARTITA 

La gara offre subito emozioni. Dopo due soli minuti D'Agostino su punizione sfiora il gol mentre quattro minuti più tardi 
è Pandev a scaldare i guantoni di Pegolo, protagonista di un pomeriggio di duro lavoro. Il Napoli ha il predominio del gioco 
ma fatica ad essere pericoloso perché il Siena chiude bene tutti gli spazi ed impedisce ai partenopei di alzare il ritmo e giocare sulle fasce. 
Cavani si sbatte e impegna Pegolo in due circostanze ma è il Siena in chiusura di primo tempo ad avere l'occasione migliore: 
minuto 40, Cannavaro cicca incredibilmente un pallone in verticale di Contini, Calaiò si trova a tu per tu con De Sanctis ma 
per fortuna del Napoli sceglie il cucchiaio che si schianta sulla traversa. 
Pericolo scampato . Il Napoli tira un sospiro di sollievo e finito il pirmo tempo  consapevole che bisogna riordinare le idee per poter sfondare.

Inizia il secondo tempo e ancora i ritmi della partita non decollano , gli uomini di Mazzarri non riescono ad imporre il proprio gioco. 
Al 55' entra Lavezzi (esce Gargano) che con il suo ingresso vivacizza subito la partita saltando l'uomo guadagnando angoli e aumentando la pericolosità offensiva.
Nel momento però migliore il Napoli va sotto: altro buco clamoroso della difesa che su un filtrante dalla sinistra si fa trovare impreparata: 
Vergassola tiene vivo un pallone a destra e pennella un cross sul secondo palo dove è appostato Calaiò che incorna il pallone in rete. 
Il Napoli è incredulo e Mazzarri decide di giocarsi il tutto per tutto togliendo Inler e Campagnaro ed inserendo Dzemaili e Zuniga. 
Con la forza dei nervi e orgoglio gli ospiti si riversano in avanti ed è Lavezzi a trascinare i partenopei e a guadagnarsi il rigore al 77', 
incuneandosi in area e facendosi stendere da D'Agostino. Damato non ha dubbi e concede il penalty che Cavani però sperca banalmente facendosi ipnotizzare da Pegolo .
Il Napoli non si scompone e proprio nel momento più insperato trova il pari: 86', cross dalla sinistra di Dossena, incornata di Pandev che prende il tempo a Vergassola 
e manda la palla dove Pegolo non può arrivare.
Ennesima grande prestazione del macedone, decisamente in stato di grazia ,  capace di rivelarsi decisiso nei momenti più importanti . 
Mancano quattro minuti più recupero e il Napoli si riversa in avanti ma non è giornata e sul tentativo a botta sicura di Pandev al 93' Pegolo è ancora super a dire no. Finisce 1-1 
per la delusione dei 5.000 sostenitori azzurri venuti allo stadio e di tutti coloro che credevano nella forza di questo Napoli.




giovedì 19 gennaio 2012

Classico : stesso copione , stesso padrone !

E' del Barcellona il primo 'clasico' dell'anno contro il Real Madrid.
I blaugrana vincono l'andata dei quarti di finale della Coppa del Re in rimonta, e in casa della squadra di Mourinho.
Finisce 2-1 con le reti di Cristiano Ronaldo per i padroni di casa, e di Puyol e Abidal per i catalani .

Per Josè Mourinho la maledizione Barcellona continua.
Anno nuovo e la storia non cambia: l'ultimo clasico era finito con un 1-3 blaugrana nella casa del Real Madrid,
il primo del 2012 si chiude con un 1-2 a favore degli acerrimi rivali, che così mettono un piede nelle semifinali di Coppa del re.
Mou deve arrendersi ancora al rivale Guardiola, che festeggia nel modo migliore il 41° compleanno, e ai rivali. Superiori.

Il vero protagonista della sfida tra i reali di Spagna in Copa è, ancora una volta, il portoghese Pepe.
Il difensore, schierato da Mourinho in mezzo al campo, al 21' della ripresa calpesta volontariamente la mano di Messi, rimasto a terra.
Rooney, su Twitter, etichetta il difensore come 'idiota', per Mou "se voluto, si tratta di un atto censurabile".

L'intervento, palesemente antisportivo, ha trovato spazio su tutti gli organi di stampa.
Pepe, non è nuovo a certi tipi di comportamento: nel finale di campionato 2008-09, in Liga, riempì di calci e pugni un paio
di giocatori del Getafe, beccandosi una squalifica di dieci giornate. La lezione non gli è bastata.
Il portoghese, dopo essersi fatto espellere nell'andata dell'ultima semifinale di Champions sempre contro il Barça
(fallo violento su Dani Alves) stavolta è stato graziato dall'arbitro Muniz, che non ha visto l'accaduto.

I media spagnoli, però, già invocano la prova tv. Lo stesso Pepe, prima della 'passeggiata non autorizzata' su Messi al 21' della ripresa,
era stato ammonito al 16' per un pestone su Busquets. E si era reso protagonista di alcune simulazioni plateali, ad esempio su una manata
inesistente di Fabregas.
Pepe è l'esempio del gioco duro e violento una vergona per il gioco del calcio . Si spera che vengano presi provvedimenti nei confronti del
calciatore portoghese che per i suoi gesti violenti ormai non ha piu scuse .

Dall' altra parte il Barcellona è motivo di orgoglio non solo pèer il bel gioco espresso partita dopo partita ma anche per giocatori
simbolo da cui tutti dovremmo prendere esempio . Non si parla del solito genio calcistico di Messi , delle geometrie disegante da Xavi
e Iniesta ma di due calciatori che spesso rimangono nell'ombra proprio a causa di questi geni : Puyol e Abidal .
Il primo capitano del Barca e da sempre totem e idolo della tifoseria ; un uomo che ha dimostrato sempre professionalità nel fare il suo
mestiere seganndo spesso e volentieri gol decisivi e con nessuna intenzione almeno per ora di smettere.
Il secondo solo qualche mese fa sembrava costretto ad arrendersi ad un tumore che non poteva far altro che tenerlo lontano dai campi per sempre
ma il peggio è passato grazie alla sua determinazione e forza di volontà e senza mai arrandersi è riuscito a tornare disputando la finale di Champions league
(vinta poi da Barca) dell' anno scorso . Ora gioca con regolarità e insieme a Puyol rappresenta un esempio da seguire nel calcio cosi come tanti alteti come Zanetti(Inter)
Del Piero (juve) Totti (Roma) Inzaghi e Maldini (Milan) Cannavaro ( Napoli) e tanti altri simboli non certo come Pepe.


LA CRONACA 

La novità di Mourinho è Altintop terzino a destra, per contenere le 'folate' di Messi e compagni. Una mossa che funziona in parte, perché nell'arco dei primi 45' quando passa, il Barça lo fa spesso proprio su quella fascia. Tra i blaugrana c'è Pinto al posto di Victor Valdes in porta. Il sostituto, però, non si rivela all'altezza del titolare sul sinistro di Cristiano Ronaldo che, lanciato in contropiede da Benzema dopo una palla persa dai blaugrana, porta in vantaggio i padroni di casa per il tripudio del 'Bernabeu'. Sono passati solo 11', e il Barça sembra accusare il colpo. Mourinho, forse facendo tesoro degli errori passati, anticipa spesso le mosse in campo dell'avversario. Un avversario che, però, è sempre il Barcellona. La squadra di Guardiola, ripresasi dal colpo subito, attacca a testa bassa alla ricerca del pareggio. L'1-1 viene appena sfiorato quando la traversa di Casillas trema sul colpo di testa di Sanchez. Poco dopo è lo stesso Casillas a salvare prima in corner su un sinistro di Messi, e poi in tuffo di testa per anticipare Fabregas. I catalani premono, ma non sfruttano al meglio almeno un paio di pericolosi contropiede. Così il Real può chiudere in vantaggio il primo tempo.

Gli sforzi del Barcellona vengono premiati in avvio di ripresa, quando Puyol in tuffo di testa sugli sviluppi di un calcio d'angolo di Xavi trova il gol del pareggio. Il 'clasico' si accende definitivamente, e il Barça va vicino al raddoppio con Iniesta che colpisce il palo complice una deviazione di Sergio Ramos. Poco dopo tocca al Real Madrid colpire il legno, questa volta con un colpo di testa di Benzema su cross di Altintop. La gara resta bella e combattuta, con continui capovolgimenti di fronte.Mourinho decide di dare maggiore vitalità al suo Real, e inserisce Ozil per Diarra e Calejon per Higuain.

Il Real Madrid col passare dei minuti perde lucidità , e aumenta il nervosismo. Il Barcellona, invece, mantiene il possesso palla e, grazie al primo guizzo di Messi nella ripresa, trova anche il vantaggio e completa la rimonta con Abidal che realizza il 2-1 . Le 'merengues' sembrano non riuscire più a reagire dopo questo uno-due, ma nel finale riescono a creare qualche pericolo nell'area avversaria. Non abbastanza, però, per raddrizzare una partita che, ancora una volta, vede uscire il Barcellona da 'regina'.


IL BRUTTO GESTO DI PEPE 
http://www.youtube.com/watch?v=NSWq73ohNvM

mercoledì 18 gennaio 2012

Costa Crociere : rischio disastro ambientale ! 11 i morti

La nave della Costa Crociere affondata all' isola del Giglio sarà per molto tempo
nelle cronache dei giornali, anche perché la dinamica dell' incidente non è ancora
chiara e chissà se lo sarà .

Il bilancio dei dispersi del naufragio, nel frattempo sale a quota 29 ( 4 membri dell' equipaggio e 25 passeggeri).
Per trovarli  i sommozzatori stanno facendo un  corsa contro il tempo ,(non certo favoriti dalle condizioni atmosferiche) aprendo con micro cariche di esplosivo dei varchi ne relitto permettendo ai palombari di entrare con delle barelle per effettuare soccorsi immediati .

Purtroppo invece continua a salire anche il bilancio delle vittime.
In pochi giorni infatti il numero , precedentemente fermo a sei , si è innalzato a quota 11.
Infatti nella giornata di ieri sono state trovate altre 5 vittime ( 4 uomini e 1 donna ) nella parte
di poppa sommersa .
L'ultima vittima era stata trovata nella notte tra Domenica e Lunedì .


C'è poi un aspetto non meno importante da sottolineare : il timore di disastro ambientale.
Nei serbatoi del relitto ci sono oltre 2300 tonnellate di carburante che potrebbero diffondersi rapidamente in mare causando danni inimmaginabili per l'ambiente.
L'altro timore è che la " Costa Concordia " si sposti dallo scoglio su cui attualmente si regge e precipiti dal gradino di 37 metri , inabissandosi a 70 metri (rendendo impossibile il recupero di un relitto di quelle dimensioni) .

Verrà quindi dichiarato lo stato d'emergenza per consentire di organizzare a attuare le misure necessarie
Un operazione di circa 2 settimane di lavoro per il carburante , un anno circa per il recupero del relitto

LE IMMAGINI DEL DISASTRO






lunedì 9 gennaio 2012

Messi : l'oro del Calcio.

Lionel Messi come Michel Platini. Ha vinto il terzo Pallone d'Oro tre volte di seguito.
Centosessantanove centimetri di tecnica purissima, un dominio assoluto del pallone
Il fantasista argentino del Barcellona ha battuto il compagno di squadra Xavi e Cristiano Ronaldo del Real Madrid.

STORIA DI UN  CAMPIONE
L'attaccante nato a Rosario arriva  a soli 13 anni, nelle giovanili del Barcellona .
Il club catalano lo sottopone alle cure necessarie per guarirlo da una malattia ormonale.
Lui ripaga la fiducia con un crescendo impressionante segnando il suo primo gol a soli 17 anni.

Con i blaugrana Messi fino ad ora ha giocato in campionato 192 partite, segnando 136 reti.
Ha vinto cinque volte la Liga, altrettante Supercoppe di Spagna, tre Champions League
(dove ha realizzato 43 reti in 62 presenze), due Supercoppe Uefa e due Mondiali per club.
È stato nominato Fifa World Player nel 2009. Con la Nazionale argentina ha messo a segno
 19 gol in 67 partite. Nel 2007 ha creato una fondazione benefica che porta il suo nome e si occupa
di fornire cure ai bambini indigenti.

 I RINGRAZIAMENTI

"E' un piacere enorme vincere il terzo Pallone d'Oro".
"E' un onore grandissimo ringrazio e divido questo premio con le persone che mi hanno votato, i compagni, i giocatori e i tecnici. Ringrazio i miei compagni al Barcellona e della nazionale argentina, senza di loro non avrei mai ottenuto questo premio, tantomeno quelli precedenti".Queste  le parole di Messi che con grande umiltà conclude dicendo :
"Divido questo premio con Xavi, è la quarta volta che siamo in lizza" ."Anche tu meriti questo premio, è un piacere giocare
insieme a te".

LE ALTRE PREMIAZIONI

Pep Guardiola (Barcellona) è, invece, il miglior allenatore del 2011.
Guardiola ha avuto la meglio sullo scozzese Alex Ferguson (Manchester United) e sul portoghese Josè Mourinho (Real Madrid).
La dedica speciale del mister al suo vice Tito Vilanova (recentemente operato per un tumore alla ghiandola salivare)

Ferguson, invece, è stato premiato con il premio alla carriera (Presidential Award).
25 gli anni del mister  sulla panchina del Manchester United .
"Sono stato un allenatore molto, molto fortunato", il commento.

Neymar si è aggiudicato il Puskas Award 2011, premio al gol più bello dell'anno, con la rete realizzata con il suo Santos contro il Flamengo. L'attaccante brasiliano ha battuto la concorrenza di Wayne Rooney (rovesciata in Manchester United-Manchester City) e Lionel Messi (pallonetto contro l'Arsenal in champion League )

La squadra migliore del 2011 (4-3-3) è composta da: Casillas; Dani Alves, Piqué, Vidic, Sergio Ramos; Xavi, Xabi Alonso, Iniesta; Cristiano Ronaldo, Messi, Rooney.

Il Fifa Pallone d'Oro femminile è andato all'attaccante Homare Sawa (Giappone), che ha preceduto la brasiliana Marta Vieira da Silva, vincitrice dal 2006 al 2010 e Wambach Abby (Usa)

Le grandi chiamano. Il Napoli risponde

Tutto facile per il Napoli nel posticipo della 17.ma giornata di serie A.
I partenopei battono in trasferta il Palermo di Mutti  1-3.
Gli umoni di Mazzarri così cambiano gli almanacchi del pallone
sfatando il tabù Palermo  che vedeva l'ultima vittoria azzurra nella città
siciliana datata 1969.

Il Napoli, sotto gli occhi del nuovo arrivato Vargas, risale la corrente
come il migliore dei salmoni .
I punti di distacco dalla zona Champions erano otto e tali
sono rimasti perchè lì davanti - eccetto la Lazio- hanno vinto tutti
ma il messaggio che i partenopei mandano è forte.

La ciurma Mazzarri vuole stare bene in campana per cambiare
la tendenza e per tornare a tallonare le grandi o, quantomeno,
per bussare alle porte della parte alta della classifica.

LA PARTITA

I partenopei si fanno divorare, a inizio gara, dalla fresca vena dei padroni di casa che sono più frizznati e mettono in crisi la difesa avversaria grazie a una maggiore velocità. Dopo appena due giri di lancetta, infatti, è già Budan a firmare la prima azione da gol dei rosanero.

Il Napoli, però, si desta dopo 9 minuti con Cavani che tenta lo show personale di testa per ben tre volte di fila.
Solo nell’ultima delle capocciate, tuttavia, rischia seriamente il gol dell’ex al Barbera.
La gara si fa interessante e il neo acquisto Vazquez si mangia la rete del vantaggio cercando una finezza di troppo col sinistro. Vantaggio che poi arriva puntale per il Napoli con un gol di Pandev (bello il controllo) che ricorda quello messo a segno contro la Juventus.

Riparte il match con Mutti che fa subito fuori Vazquez facendo entrare Alvarez e cambia anche Della Rocca con Acquah, ma nemmeno il tempo di fischiare ed ecco che Pandev spaventa Benussi con tiro preciso pur se poco potente.
È il lampo che preannuncia la tempesta per i siciliani. Infatti, con un gol di quelli che definire belli è poco, Cavani fa sciogliere il Barbera con un destro a girare che strappa applausi da tutto lo stadio. ( i tifosi che lo avevano fischiato lo applaudono)
Il Napoli ha il controllo completo della partita e al 15’ marca anche il terzo gol con Hamsik.
Palermo, a questo punto, senza più respiro e costretto a recitare la parte dello spettatore non pagante visto che gli spettatori, quelli veri, lasciano le gradinate ancora a partita in corso.
Insomma, dopo la prima mezz’ora di gioco c’è stata quasi partita tra le due squadre. Con il Napoli che ha messo al sicuro il risultato e ha lasciato il Palermo in balia di se stesso, povero di idee e senza manco la grinta giusta. Il gol della bandiera di Miccoli è tardivo e quasi inutile.

Buona la prima . Il Milan mantiene la vetta

Comincia con una faticosissima vittoria il 2012 del Milan.
La formazione rossonera passa 2-0 a Bergamo contro una buonissima Atalanta .
Contro l'Atalanta i campioni d'Italia vincono di forza e grazie alle magie del solito Ibra.

I rossoneri non sono brillanti, soffrono per quasi tutta la gara, la mettono in discesa con
un rigore generoso trasformato dallo svedese, tengono e chiudono i conti solo quando
l'undici di Colantuono è tutto là davanti alla ricerca del pareggio.
Non rubano nulla, sia chiaro, portando a casa una partita partita con
esperienza e sangue freddo, senza mai entusiasmare. Vincono e basta.

Il primo Milan del 2012 deve fare i conti con gambe che non girano e qualche assente di troppo.
Si aggrappa a Ibra, che sposta gli equilibri ogni volta che tocca palla, a una difesa che alla fine
non concede mai molto e  limita al minimo i danni  grazie al solito monumentale Thiago Silva.

Il Milan, comunque fa quel che deve fare, mantiene la vetta della classifica in coabitazione
con la Juventus e lascia i cugini  interisti con l'ansia di rimonta a meno otto.
Nei prossimi sette giorni il derby si scalderà giorno dopo giorno tra campo e mercato ( vedi Tevez).
La serata del Meazza potrebbe essere già decisiva. Per l'Inter, certo, ma anche per Ibra e compagni.
La Juve guarderà e basta. Stando però molto attenta a certi segnali che, sulla strada dello scudetto,
segnano il passo tra vittoria e sconfitta.



giovedì 5 gennaio 2012

Il ruggito delle leonesse . Schiavone - Pennetta in semifinale

Nottata ricca di emozioni quella trascorsa pochi giorni fa per le rappresentati
azzurre, impegnate dall’altra parte del globo nella prima settimana della stagione.
Sul cemento azzurro di Brisbane, Francesca Schiavone torna a ruggire,  lottando quasi
3 ore contro la serba Jelena Jankovic, a cui annulla due palle match prima di staccare
il pass per le semifinali  con il punteggio di 5-7 7-6 6-3. Quarti di finale molto più
agevoli per Flavia Pennetta ad Auckland, dove lascia le briciole ad Elena Vesnina, travolta
6-2 6-1. Si ferma invece il cammino di Sara Errani, stoppata dall’esperta Svetlana Kuznestova
per 6-4 6-3.

IL RUGGITO DI FRANCESCA

Un match da leonessa in puro stile Schiavone.
Cuore e carattere da vendere, trascinano l’azzurra verso
un successo quasi insperato contro Jelena Jankovic a cui restano solo i rimpianti.
La serba, pecca troppo spesso di cinismo, soprattutto nel secondo set, in cui fallisce due palle match.

La grande difesa di Francesca mette in crisi le certezze della Jankovic,
che perde ancora il servizio, lasciando a Francesca l’opportunita di riscattarsi.
La Schiavone sembra esaltarsi nelle difficoltà, e dopo il “consueto” avvio serbo,
cambia marcia in maniera decisiva.
L’irriducibile controffensiva azzurra è devastante, concretizzandosi con un parziale
di 5 giochi consecutivi della Schiavone, che al 3° match point mette fine al confronto per 6-3.

INARRESTABILE FLAVIA

Gioie anche da Auckland, sede del secondo evento WTA della settimana.
Un posto in semifinale anche per l’altra regina del tennis italiano: Flavia Pennetta.
La brindisina torna tra le prime quattro nel torneo neozelandese superando senza affanni
la russa Elena Vesnina, n.57 del mondo, con un secco 6-2 6-1.

L’equilibrio ristagna solo in avvio di primo set.
Successivamente la brindisina rompe gli indugi, dominando su tutta la linea.
Anche il secondo parziale diventa  una formalità, e dopo poco più di un’ora
il match si conclude con il punteggio di 6-2 6-1.
Per lei adesso sfida dal retrogusto amaro contro la tedesca Angelique Kerber,
che lo scorso settembre le tolse la grande occasione di accedere in semifinale agli Us Open.

IL VIDEO DEL MATCH DELLA SCHIAVONE

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=x1PzS_L1h4k